Articoli

Morrissey e la propaganda

[…] diversità “è soltanto un’altra parola per dire conformismo. […] Quando le persone parlano di diversità non pensano alle grandi cose che non abbiamo in comune. Quelle cose vengono ignorate […] vogliono soltanto che tutto sia uniforme”.

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Clark Ashton Smith e i mondi oscuri

“[…] dalla sua penna sono uscite poesie, poemi e racconti capaci di spalancare le porte di mondi oscuri o evocare demoni ancestrali.”

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Scoprendo Amado Nervo

“[…] Tutto intorno era luce; luce azzurra che si rifrangeva nelle nubi in perle meravigliose; luce che grondava dai tetti ed era vomitata dai doccioni, come pallido oro fuso.”

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Mario Sironi, per un’idea di grandezza

“[…] Sironi esprime così, meglio di chiunque altro, questo ambiguo sentimento che tende alla grandezza, generando così un dramma, una tragedia.

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Abbiamo perso la campagna: Carossa di Claudio Marabini

“[…] Oggi ci siamo dimenticati cosa significhi il vero mutamento, perché a confronto di ciò che hanno vissuto questi vecchi prossimi alla sparizione, le nostre sono sciocchezze, capricci. […]

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Guerra! La perfetta animalità umana.

“[…] La mia preoccupazione non è la guerra. È un’altra cosa strana, cioè che non mai come in quest’ora mi apparve trasparente l’animalità dell’uomo. Io, oggi, vedo la perfetta animalità umana: come le formiche, come gli insetti!” […]

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Viaggio oltre la catastrofe

Ancora mi stupisco del potenziale dell’Odissea, l’avventura madre di tutte le avventure, che nasconde al suo interno una miniera di letture. Ma non solo: è madre di moltissimi altri testi, libri che si innestano in quella tradizione rivelandone il valore imprescindibile nella cultura occidentale, e al contempo la sua grande attualità. […]

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Teorema, Pasolini e il Dio devastatore

«Una bellezza così eccezionale, da riuscire quasi di scandaloso contrasto con tutti gli altri presenti. Anche osservandolo bene, infatti, lo si direbbe uno straniero, non solo per la sua alta statura e il colore azzurro dei suoi occhi, ma perché è così completamente privo di mediocrità, di riconoscibilità e di volgarità, da non poterlo nemmeno pensare come un ragazzo appartenente a una famiglia piccolo borghese italiana.[…]

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Il culto della burocrazia

[…] Ma l’uomo di oggi non comprende una cosa essenziale: non ha escluso la religione dalla propria vita; ne ha semplicemente ceduto il posto a qualcos’altro. In parte al culto del proprio ego, in parte ai suoi desideri, in parte a qualcosa di indefinito e sfuggente, soprattutto per quanto riguarda questi gesti, questi rituali.

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Holodomor – Il genocidio dimenticato

Difficile in questo tempo fatto di opulenza pensare alla fame. Una fame che fa diventare pazzi, che trasforma gli uomini in bestie e poi in spettri. Questi libri ci aiutano a calarci in un tempo e in un luogo non così distanti come vorremmo credere.

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Amleto, figliuolo negligente

A frugare senza alcun metodo nella biblioteca di Amleto si rischia di fare la fine di Ofelia, gonfia d’acqua come un otre. Ce lo dice Amleto stesso, eppure ci ostiniamo, continuiamo a cercare in quella biblioteca.

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L’estate di Ray Bradbury

La macchina della felicità brucia dentro un garage dell’Illinois.Questa è forse l’immagine più potente tracciata da Ray Bradbury nel suo L’estate incantata.

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Esodo

Nei giorni che seguirono la scomparsa di Franco Battiato, mentre le radio svolgevano il consueto necrologio a suon di grandi successi, mi tornava alla mente una sua canzone poco ricordata, L’esodo, dove Battiato esorta a prepararsi al “grande esodo per noi giovani del futuro”. [Leggi l’articolo]

Lazzaro deve morire

Quello della resurrezione, col ritorno dell’amico di Cristo dalle tenebre della morte, è forse tra gli episodi più scandalosi del Vangelo. Scandaloso per la sua portata, per come è narrato, per le conseguenze a cui può condurre. [Leggi l’articolo]

Ritratto di John Betjeman

Secondo il critico Philip Larkin, il modo più rapido per far litigare due critici letterari inglesi è quello di chiedergli cosa pensano delle poesie di John Betjeman (1906 – 1984). [Leggi l’articolo]

Andrej Platonov e la ricerca della felicità

[…] Così nel 1934, in mezzo a un folto gruppo di questi scrittori, si trova Andrej Platonov, lanciato attraverso il Turkmenistan al fine di cantare la costruzione del socialismo in una terra tanto sperduta. Ma la sua è una voce stonata, Platonov è un figlio che impensierisce molto la Madre Russia. [Leggi l’articolo]

I cosacchi in Parlamento

[…] Così dai miei occhi a circuito chiuso guardavo ora il grande falò al centro della Camera, ormai quartiere dei cosacchi, ora i flaccidi deputati prigionieri, ora i cavalli, ora i cuochi che si davano un gran da fare intorno alle pentole. [Leggi l’articolo]

Il “trucco Gorkijano”

[…] da dove viene questa scarsa fiducia nei confronti di scrittori e di editori italiani? Ma soprattutto, è un fenomeno nuovo, o ci sono dei precedenti? [Leggi l’articolo]

Orsi nei nostri cortili

Erano le 22.30 circa del 22 agosto quando, a poche centinaia di metri da dove dormivo, un giovane e prestante orso di 121 chili aggrediva un carabiniere in una nota cittadina turistica del Trentino. I giornali locali sottolineavano come l’orso avesse già manifestato “un’indole estremamente confidente nei confronti dell’uomo, destando preoccupazione”. [Leggi l’articolo]

Tonino Guerra a cento anni dalla nascita

[…] A Guerra non occorrevano caravelle, era sufficiente un trenino sgangherato, quattro passi dietro casa, per scoprire cose insospettabili. Se il poeta e sceneggiatore sono ormai riconosciuti, il prosatore e pittore restano tasselli ancora poco studiati di quel grande enigma che è stato Tonino Guerra. [Leggi l’articolo]

Un Savinio deludente

Mentre scrivo ho l’impressione che un gigantesco Alberto Savinio, col volto di maschera fenicia o il becco adunco di papero, possa spuntare da un momento all’altro dalla mia finestra, così come si sporgono inquietanti le figure dei suoi dipinti. [Leggi l’articolo]

L’umana ferocia di Giorgio Anelli

[…] Cosa può dirci un poeta nostro contemporaneo sulla ferocia della società? Tanto per cominciare, ce lo dice con una poesia che non è poesia, disadorna, metropolitana, a volte sconfinando nella prosa; già qui incontriamo un primo problema: come racconti, oggi, quello che ti sta intorno? [Leggi l’articolo]

Solženicyn e la crisi dell’Occidente

[…] Solženicyn si presentò allora in una rigida giacca verde militare, una barba fuori controllo, come un profeta giunto ad annunciare la fine dell’Occidente. [Leggi l’articolo]

La campagna di Andrea Bianchi

[…] Davanti a quelle distese perse nella nebbia, spezzate solo da uno due alberi contorti che graffiano il cielo, si è sopraffatti da un sentimento di sconfitta, di cedimento. La fatica di generazioni di padri si abbatte su di noi fino a farci crollare esausti in mezzo ai campi lavorati da mani antiche quanto il mondo. [Leggi l’articolo]

A ṣgumbiëla. Gli ultimi versi di Nadiani

[…] Dove sono finiti il focolare e i giganteschi buoi che pettinano il campo per la semina? Nadiani è tra i pochi scrittori davvero contemporanei, ed è ancora più curioso che abbia scelto per lo più di esprimersi in dialetto; questo porta al principio uno spaesamento, un trauma. [Leggi l’articolo]

Vacanze futuriste: a Capri con Marinetti e Corra

[…] un tranquillo soggiorno sulla bella Capri si trasforma ben presto in un thriller in cui i due prodi futuristi dovranno sventare la minaccia di una cospirazione passatista e pacifista. Dietro una simile “vigliaccheria” troviamo i soliti arci nemici di sempre: languidi palloni gonfiati, poetucoli dai modi effemminati che giocano all’amore con la luna, ebrei, banchieri, tedeschi e austro-ungarici. [Leggi l’articolo]

Angelo Fiore, profeta del fallimento

[…] I protagonisti dei suoi romanzi sono sostanzialmente dei falliti, non dei semplici scapestrati o teppisti, ma dei piccoli uomini grigi, figli della burocrazia, davvero svuotati d’ogni cosa, perfino senz’anima, esattamente come lo Joseph K. [Leggi l’articolo]

La poesia di Marco Colonna

[…] Ma per fortuna non ho trovato nulla di funambolico in Colonna. Se c’è una cosa di cui proprio non sentiamo il bisogno, è proprio di poeti che ci dicano che va tutto bene. [Leggi l’articolo]

Intervista al poeta Davide Argnani

Forse arrivo tardi: quando Davide Argnani mi ha scritto per la prima volta si è aperta davanti a me un’intera stagione letteraria ormai lontana, eppure non ancora remota. [Leggi l’articolo]

Carmelo Samonà e la ricostruzione del linguagio

[…] Oggi si prediligono le letture facili e veloci, i libri devono essere “scorrevoli”. Ma l’uomo non è scorrevole, è farraginoso, vive dentro a lacune della realtà, è fatto di immaginazione e menzogne. [Leggi l’articolo]

Fahrenheit 451 e la profezia del capitano Beatty

[…] Dai alla gente concorsi a premi in cui basta conoscere le parole delle canzoni più famose, le capitali degli stati o quanto granturco si è prodotto l’anno scorso nell’Iowa. Riempila di informazioni innocue, rimpinzala di tanti “fatti” e si sentirà intelligente solo perché sa le cose. [Leggi l’articolo]

Viaggio nella Russia dei Vecchi Credenti

Con il termine Vecchi Credenti, si indica coloro che non vollero piegarsi alle riforme, sostenendo la veridicità del credo fino a quel momento praticato. Come risulterà logico, questo scatenò una serie di piccole ingiustizie, fino al 1685, anno in cui la persecuzione dei Vecchi Credenti venne attuata su larga scala attraverso torture ed esecuzioni. [Leggi l’articolo]

In Egitto sulle spalle di Algernon Blackwood

L’Egitto è davvero un luogo particolare: pare che gli egiziani non vi abitino per davvero, ma vi scorrano sopra, come semplici comparse. Abitanti truffaldini e chiacchieroni che all’aeroporto ti strappano di mano il bagaglio e se lo caricano in spalla per qualche euro; abitanti che ti regalano cose e poi ti chiedono dei soldi in cambio. Turisti che contrattano e credono d’aver fatto l’affare della loro vita. [Leggi l’articolo]

The sacred wunder-kind: Gabriele Galloni

Il lettore precipita letteralmente negli spazi vuoti dei racconti: quando arrivavo in fondo ad uno di essi, spesso ritornavo indietro nel tentativo di rimettere insieme i pezzi rotti da Galloni, nel tentativo di dare a quanto avevo letto una dignità certamente non richiesta. Come si cerca a volte di dare una spiegazione ad un pensiero che corre libero: non si fa in tempo a raccoglierlo che quello già prosegue, folleggiante qualche metro avanti a noi. [Leggi l’articolo]

Chernobyl, Dostoevskij e la sofferenza

Una volta un professore mi raccontò di come in Russia, dopo decenni di comunismo e propaganda antireligiosa, i giovani cresciuti sotto la falce e il martello riscoprissero Cristo leggendo i romanzi di Dostoevskij. In effetti, dopo aver letto Delitto e Castigo ebbi come l’impressione di aver letto un libro su Dio; anche se l’autore non lo nominava mai, si avvertiva chiaramente la sua presenza, anche nelle scene più oscure, anche negli atti più abietti. [Leggi l’articolo]

Ritratto del poeta Sergej Esenin

[…] Questo poeta russo “teneramente malato di ricordi d’infanzia” è entrato nella mia testa e non esce più, con quel suo visino dolce da ragazzo di campagna e il vestito buono della domenica. Dal suo poemetto L’uomo nero, Esenin torna nelle notti tranquille e si siede sul bordo del letto di chi si appresta a dormire, e legge la storia della vostra vita, come a volervene fare una colpa, come se da qualche parte un romanziere guardone avesse scritto i vostri più reconditi e oscuri pensieri. [Leggi l’articolo]

Henri Rousseau e le tigri gentili

Mi pare di vederli i critici d’arte di fine Ottocento, mentre ridacchiano al Salon des Indépendants davanti ai dipinti di Henri Rousseau. Quelle pennellate uniformi, quelle foreste ordinate e definite come carta da parati, quelle figure intere sospese senza prospettiva e così lontane dalla realtà; tutto questo deve aver fatto sorridere parecchio gli intenditori. [Leggi l’articolo]

Tempi da catacombe: sul libro di poesie di Gian Ruggero Manzoni

Vi è mai capitato di leggere un libro e di trovarci dentro non soltanto voi stessi, ma una porzione del mondo che vi circonda? Si tratta di misteriose congiunzioni astrali, momenti più che fortunati, coincidenze meravigliose. Ecco, davanti ad un libro così si incorre in una sorta di epifania e non si può restare impassibili. Non si può, a nostra volta, non scriverne. Il libro in questione, almeno per me, in questo momento, è Nel profumo delle catacombe di Gian Ruggero Manzoni. [Leggi l’articolo]

Tommaso Landolfi e l’impresa lunare

Da sempre il genere umano ama le sfide contro sé stesso e la natura, e con questo spirito salpa verso mete misteriose e lontane. Ma se in passato la scoperta di nuovi territori aveva uno scopo, fosse economico o di prestigio, la conquista della luna resta un caso del tutto particolare. Che si trattasse di una competizione tra due superpotenze, è cosa ormai nota, eppure la luna è sempre stata l’ossessione degli uomini: lontanissima, ma alla portata dei sogni di tutti. [Leggi l’articolo]

Nikolaj Berdjaev e la democrazia senza morale

Oggigiorno è difficile pensare a forme alternative alla democrazia: tutto ciò che sta al di fuori da essa ci appare primitivo, se non addirittura criminale. In questi tempi, però, la forma più liberale di governo, proprio all’apice del suo successo, inizia a mostrare il suo lato sinistro. [Leggi l’articolo]

Le antiche colpe dei letterati

Ci sono autori che nonostante le vie o le piazze, o addirittura le scuole, a loro dedicate, restano del tutto sconosciuti perfino ai propri concittadini. È proprio questa la ragione che negli anni mi ha spinto ad interessarmi di quei personaggi misteriosi il cui nome ricorre su alcune lapidi o in timide e occasionali commemorazioni. [Leggi l’articolo]

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